USCI FRIULI VENEZIA GIULIA
in collaborazione con
USCI GORIZIA – USCI PORDENONE
USCI TRIESTE – USCF UDINE – UCCS ZSKD
con il contributo di
REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA
PROVINCIA DI PORDENONE
VERBUM RESONANS
SEMINARI INTERNAZIONALI DI CANTO GREGORIANO
anno XXI
Abbazia di Rosazzo – Manzano (UD)
13 – 18 luglio 2015
direttore dei corsi: Nino Albarosa
docenti
primo corso: Michał Sławecki
secondo corso: Carmen Petcu
terzo corso: Nino Albarosa
liturgia: Marzio Serbo
L’USCI Friuli Venezia Giulia è accreditato dall’Ufficio Scolastico Regionale
tra i soggetti che offrono formazione per il personale della scuola.
Presentazione
|
|
![]() |
|
SEMINARI INTERNAZIONALI DI CANTO GREGORIANOanno XXI13-18 luglio 2015 Direttore dei corsi: Nino Albarosa Sabato 18 luglio 2015 CONCERTIGiovedì 16 luglio 2015 CONCERTI E MESSE SUL TERRITORIO |
Programma corsi
|
|
![]() |
|
Primo corsodocente: Michał Sławecki Introduzione storica (nascita del canto, i carolingi, età d’oro, tempi recenti); le fonti liturgico-musicali del canto gregoriano: antichi manoscritti preneumatici e le principali famiglie neumatiche; notazione quadrata, edizioni moderne (Vat, Solesmes); la natura della parola latina; ritmo libero oratorio e articolazione sillabica; liquescenza – il fenomeno fonetico-melodico-espressivo; semiologia (notazione sangallese e metense) – fino alla metà del „tableau” [i neumi semplici: virga, punctum e tractulus, uncinus; neumi bisonici: clivis, pes; neumi trisonici: porrectus, torculus, climacus, scandicus; neumi sviluppati: porrectus flexus, pes subbipunctis, scandicus flexus, torculus resupinus e relative forme liquescenti]; le lettere significative; esercitazioni pratiche sul Proprium e Ordinarium Missae. Secondo corsodocente: Carmen Petcu Lo studio della notazione neumatica sangallese, in continuazione al primo livello, con riferimenti alla notazione metense e anche ad altre notazioni significative: neumi sviluppati, neumi all’unisono, neumi con segni di conduzione. Il fenomeno della liquescenza gregoriana: complessità fonetica, ragioni melodiche e conseguenze estetiche. Terzo corsodocente: Nino Albarosa Il programma del terzo corso avrà quest’anno un carattere particolare. Ciascun iscritto riceverà per tempo un brano dal Graduale Novum che egli dovrà esaminare dal punto di vista neumatico e di conseguenza ritmico; e possibilmente, dopo aver spiegato i criteri con cui ha agito, cantandolo. È auspicabile che tutti facciano questo compito importante, anche se non mancherà lo spirito comune e l’aiuto del docente. Al tempo stesso si informa che chi non si sentisse pronto per un compito del genere non ha bisogno di scoraggiarsi, poiché i problemi che risultassero non facili potranno essere risolti in comune. Liturgiadocente: Marzio Serbo Il canto come rito: il rapporto fra musica-canto e struttura del rito; il canto come mezzo efficace del rito religioso. Esercitazioni d’assiemedocenti: Nino Albarosa, Carmen Petcu, Michał Sławecki Verranno preparati i seguenti brani: Proprium Missae: |
|
![]() |
|
![]() |
|
Docenti
|
|
![]() |
|
Nino Albarosa già professore ordinario di paleografia e semiologia gregoriana all’Università degli Studi di Udine, è stato anche docente di canto gregoriano al Pontificio Istituto di Musica Sacra in Roma, che gli ha meritato, nell’anno 2008, il dottorato honoris causa in musica sacra presso lo stesso Pontificio Istituto. Insegna in Italia e all’estero e ha eseguito, con il coro Mediae Aetatis Sodalicium, numerosi concerti in Europa e anche in Giappone. Carmen Petcu Michał Sławecki Marzio Serbo |
|
![]() |
|
![]() |
|
Programma e iscrizioni
|
|
![]() |
|
I corsi si svolgeranno da lunedì 13 a sabato 18 luglio 2015 con il seguente programma: 9.30 – 11.30 corsi 15.30 – 17.30 corsi La lezione di liturgia si terrà nelle giornate di martedì e giovedì, Sede dei seminari Iscrizioni entro il 15 giugno 2015Contributi di partecipazione Versamenti su Pernottamento presso l’Abbazia (in camera doppia) con prima colazione: Sarà inoltre possibile usufruire di pranzi e cene a menù fisso convenzionato. ————————————————————————————————————- Riconoscimento dell’Ufficio Scolastico RegionaleL’USCI Friuli Venezia Giulia è accreditata dall’Ufficio Scolastico Regionale tra i soggetti che offrono formazione per il personale della scuola. |
|
![]() |
|
![]() |
|
L’Abbazia di Rosazzo
|
|
![]() |
|
L’Abbazia di Rosazzo in Comune di Manzano (Ud) Secondo la leggenda venne fondata nel IX secolo da un eremita che aveva costruito la prima cella. Da una frammentaria documentazione sappiamo che il monastero venne abitato da monaci agostiniani, che vennero poi sostituiti dai benedettini. Ufficialmente il monastero venne fondato nel 1090 dal patriarca Ulrico I Eppenstein. Durante i secoli l’abbazia accumulò molti beni, frutto delle frequenti e ricche donazioni, fino a raggiungere il massimo splendore nel XIII secolo. Il titolo abbaziale era divenuto una carica molto importante, pari a quella del Vescovo per potenza e prestigio; i suoi possedimenti erano protetti direttamente dalla Santa Sede. Alle dipendenze dell’abate esisteva un Ufficiale Laico che era investito di piena giurisdizione nei possedimenti dell’abbazia. Una parte dell’abbazia fu adibita a prigione. Rosazzo forniva milizie all’esercito patriarcale e il numero di armati crebbe nei secoli a dimostrazione del parallelo aumento delle rendite e della conseguente disponibilità economica. Venne seriamente danneggiata dagli incendi del 1323 e del 1344, ma i danni furono prontamente riparati. Nei secoli successivi l’abbazia fu fortificata per prevenire gli attacchi di tutti coloro (ed erano molti) che volevano il suo possesso fra cui ricordiamo Cividale, Udine, i Conti di Gorizia e il Duca d’Austria. Non si contano gli intrighi, gli intrallazzi, i maneggi, i tradimenti, i cavilli giuridici che contornano gli assedi e i colpi di mano. Si registrano anche episodi piuttosto feroci: ricordiamo l’assedio degli Ungari al comando di un generale tedesco, i quali tagliarono la mano destra agli assediati sconfitti. Nemmeno la conquista veneta mutò questa situazione. Fra coloro che tentarono di mettere le mani su Rosazzo si annoverano personaggi di ogni specie come avventurieri locali e stranieri, vescovi e cardinali, capitani di ventura e signorotti vari del Friuli e del Carso. Il 10 dicembre 1508, durante la guerra seguita alla Lega di Cambrai, le truppe imperiali, francesi e papali si scagliarono sull’abbazia, ormai definitivamente trasformata in fortezza e presidiata dalle truppe veneziane. La fortezza non resse l’urto e venne completamente bruciata, la guarnigione massacrata (i benedettini avevano lasciato il monastero da un secolo, precisamente dal 1423). Per interessamento del papa Clemente VII, ma soprattutto di Gian Matteo Giberti vescovo di Verona e abate commendatario, l’abbazia fu restaurata. I lavori terminarono nel 1533. La storia successiva non ha notizie di rilievo, in ambito civile; ecclesiasticamente, dopo la soppressione, nel 1751, del Patriarcato di Aquileia, l’abbazia fu assegnata in commenda perpetua agli arcivescovi di Udine e Gorizia; per la rinuncia di quest’ultimo, all’arcivescovo di Udine restò il beneficio con il titolo di abate e marchese di Rosazzo. Nel 1823 un edificio dell’abbazia fu adattato a residenza estiva degli Arcivescovi. Attualmente è in custodia a un Vicario. Nulla si sa degli edifici monastici antichi. Oggi ci rimangono lo splendido chiostro cinquecentesco, la torre (forse l’unica superstite di altre), la Chiesa di San Pietro che nella forma attuale è in parte dovuta all’architetto cividalese Venceslao Bojani (che usò parecchio materiale degli edifici precedenti) e il monastero che fu ristrutturato nell’Ottocento. In loco esiste l’azienda agricola “Abbazia di Rosazzo” che produce una serie di splendidi vini Doc. Il “vino del Monastero” ha sempre goduto molta notorietà; la lista delle vivande servite il 6 giugno 1409 dal Comune di Cividale in onore di Papa Gregorio II comprendeva, tra gli altri vini, la Ribolla dell’Abbazia. |